Grafici e Analisi

In questa sezione, presentiamo i risultati del nostro questionario sull'educazione finanziaria, raccolti per comprendere meglio le abitudini di risparmio e la consapevolezza economica dei partecipanti.  

Genere

La maggioranza dei partecipanti è di sesso femminile (65%), mentre il 35% è di sesso maschile. Questo indica una predominanza di donne nel campione analizzato, il che potrebbe influenzare i risultati complessivi del sondaggio a seconda del tema trattato. Sarebbe interessante capire se questa distribuzione riflette la popolazione di riferimento o se è dovuta a un particolare interesse da parte di un genere specifico.

Età

• La maggior parte dei partecipanti ha più di 45 anni, quindi potrebbe avere maggiore esperienza nella gestione finanziaria e nella pianificazione economica per il futuro.

• Tuttavia, la fascia 25-35 anni, che rappresenta il 20%, potrebbe avere una minore esperienza e una percezione diversa dei rischi economici.

Stato civile e impatto finanziario

Essere coniugati o conviventi (66,3% del campione) può implicare una gestione condivisa delle risorse e una maggiore stabilità economica, ma anche più responsabilità finanziarie (mutuo, figli, spese familiari).

• I celibi/nubili (22,5%) potrebbero avere meno vincoli economici ma potrebbero essere più vulnerabili in caso di imprevisti.

• Separati o divorziati (7,5%) potrebbero affrontare situazioni finanziarie più complesse a causa di spese legate a mantenimenti o divisioni patrimoniali.

Numero componenti famiglia

Il grafico mostra la distribuzione del numero di componenti della famiglia. La maggior parte (63,7%) vive in famiglie con 3 o più membri, il 28,7% ha due componenti, mentre solo il 7,5% vive da solo. Questo è un dato rilevante, poiché le famiglie più numerose hanno generalmente un maggiore carico economico, che può influenzare la loro capacità di far fronte ai rischi finanziari.

Provincia di residenza e differenze economiche

• Il fatto che la maggior parte degli intervistati provenga da due province principali indica aree con condizioni economiche simili.

• Se le province hanno un costo della vita elevato o tassi di disoccupazione diversi, questo influenza la percezione del rischio economico.

Numero figli

I dati relativi al numero di figli mostrano una distribuzione variegata, con il 31,2% che ha due figli, il 26,3% un figlio e il 20% nessun figlio. Questo è un elemento cruciale nel contesto della gestione del rischio economico: più figli significano maggiori spese, dalla scuola alle necessità quotidiane, e quindi una maggiore esposizione al rischio economico-finanziario.

Titolo di studio

Dal grafico emerge che la maggior parte dei partecipanti ha un diploma (48,8%), seguito da coloro con laurea triennale (18,8%) e laurea magistrale (15%). Solo l'11,3% ha un titolo post-laurea, mentre una minoranza ha completato solo la scuola dell'obbligo. In generale, un livello di istruzione più alto è spesso correlato a una maggiore consapevolezza dei rischi economici e a migliori capacità di gestione finanziaria. Tuttavia, non è l'unico fattore determinante.

Professione svolta

Il grafico sulla professione svolta mostra una notevole eterogeneità. La categoria più numerosa è quella degli impiegati (38,8%), seguita dai liberi professionisti (13,8%) e dagli insegnanti/docenti (8,8%). Sono presenti anche operai, disoccupati, dirigenti e altri professionisti. Il dato sulla disoccupazione è preoccupante, poiché chi non ha un'entrata fissa è generalmente più esposto ai rischi economici. D'altra parte, i liberi professionisti, pur godendo di autonomia, devono gestire autonomamente la propria sicurezza finanziaria, spesso senza tutele come quelle offerte da contratti a tempo indeterminato.

Tipologia di rapporto di lavoro

Il grafico relativo al tipo di lavoro evidenzia che il 60% dei rispondenti ha un contratto a tempo indeterminato, il che rappresenta un elemento di stabilità economica. Tuttavia, un 15% è rappresentato da lavoratori autonomi, un 12,5% ha un contratto a tempo determinato, e una minoranza è pensionata o svolge lavoro occasionale. Mentre il contratto a tempo indeterminato garantisce una certa sicurezza e stabilità e garanzie contributive, per chi ha un lavoro  autonomo o abbia stipulato contratti temporanei, potrebbe avere maggiori difficoltà a fronteggiare imprevisti economici a meno che non disponga di risparmi o strategie finanziarie adeguate.

Consapevolezza rischi finanziari imprevisti

Dal grafico emerge che la maggior parte delle persone considera la possibilità di eventi imprevisti che possano influenzare le proprie finanze. La distribuzione delle risposte è abbastanza equilibrata, con un numero significativo di persone che attribuisce un punteggio alto (7-10). Ciò indica che molti sono consapevoli dei potenziali rischi economici e vi prestano attenzione. Tuttavia, ci sono anche alcune persone che mostrano una bassa percezione del rischio, deducendo che esiste ancora una parte della popolazione che potrebbe sottovalutare gli imprevisti finanziari.

Pianificazione del futuro

Il  grafico evidenzia che il 66,3% degli intervistati afferma di avere sempre un piano B, dimostrando una forte tendenza alla pianificazione e alla gestione del rischio. Tuttavia, il 26,3% si dichiara ottimista e ritiene che le cose vadano generalmente bene, mentre il 7,5% non pensa affatto al futuro. Questo indica che, sebbene la maggior parte delle persone cerchi di prevenire i rischi, esiste una minoranza che potrebbe essere più vulnerabile agli imprevisti economici per mancanza di pianificazione.

Abitudine al risparmio

Il grafico mostra una tendenza positiva verso il risparmio, con molte risposte concentrate su valori medio-alti (6-10). In particolare, il punteggio 8 è il più scelto, indicando che una buona parte degli intervistati ha una certa disciplina nel risparmiare, sebbene non tutti siano rigorosi in questa pratica. Questo suggerisce che, sebbene molti abbiano una predisposizione al risparmio, potrebbero esserci margini di miglioramento per rendere l'abitudine più sistematica.

Percentuale reddito mensile percepito

• Il 48,8% dei partecipanti riesce a risparmiare tra il 10% e il 30% del proprio reddito.

• Il 37,5% risparmia meno del 10%.

• Solo il 13,7% mette da parte tra il 30% e il 50%.

• Nessuno ha dichiarato di risparmiare più del 50%.

Questo dato evidenzia che la maggior parte delle persone risparmia solo una piccola parte del proprio reddito le cause possono essere di tipo personale, economico perché hanno redditi bassi o avendo redditi fissi un'inflazione alta, segnalando una possibile difficoltà nel proteggersi dai rischi economici a lungo termine.

Finalità del risparmio

• Il 55% risparmia per affrontare imprevisti, dimostrando consapevolezza del rischio finanziario.

• Il 41,3% mira a garantirsi una vecchiaia serena.

• Il 32,5% risparmia per obiettivi di spesa specifici.

• Il 30% vuole aiutare i figli o lasciare loro un'eredità.

Il dato più significativo è che oltre la metà dei partecipanti risparmia con l'intento di proteggersi dagli imprevisti, confermando la percezione dei rischi economici e la volontà di prevenirli. Tuttavia, il risparmio per la pensione è meno diffuso, il che potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza finanziaria futura.

Relazione tra rischio e rendimento

La domanda verifica la conoscenza della relazione tra rischio e rendimento negli investimenti. Il 37,5% sa che sono direttamente proporzionali (più rischio, più rendimento potenziale), mentre il 17,5% crede erroneamente che siano inversamente proporzionali. Il dato più preoccupante è che il 45% degli intervistati non conosce questa relazione, suggerendo una carenza di educazione finanziaria.

Conoscenza della previdenza sociale

• Il grafico mostra che il 70% dei partecipanti ha sentito parlare di previdenza complementare, mentre il 30% no.

• Questo indica una buona diffusione delle informazioni in materia previdenziale, ma c'è ancora una percentuale significativa di persone che non ne è a conoscenza, segnalando un possibile bisogno di maggiore informazione su questo strumento.

Pianificazione risparmio per obiettivi specifici

• Il 71,3% dichiara di pianificare i propri risparmi per raggiungere obiettivi precisi.

• Il 28,7% non segue una pianificazione strutturata. 

 Questo indica che la maggior parte delle persone ha un approccio consapevole alla gestione del risparmio, ma c'è ancora una percentuale significativa che risparmia senza un piano chiaro, esponendosi a rischi finanziari imprevisti.

Investimenti in borsa

La prima domanda riguarda l'eventualità di investire tutto il proprio risparmio in azioni di una grande società quotata in Borsa. Il 95% degli intervistati ha risposto "No", dimostrando una forte avversione a un maggior rischio ad alto rendimento o una certa prudenza negli investimenti. Solo il 5% sarebbe disposto a rischiare l'intero capitale, segno che la maggior parte delle persone è consapevole della volatilità del mercato azionario.

Polizze assicurative

L'ultima sezione riguarda la sottoscrizione di polizze assicurative. L'88,8% possiede un'assicurazione RC auto, obbligatoria per legge, mentre il 37,5% ha una polizza vita e il 31,3% una contro furti e incendi. Tuttavia, l' 8,8% degli intervistati non ha alcuna polizza, esponendosi potenzialmente a gravi rischi economici in caso di imprevisti.

Importanza previdenza per giovani lavoratori

• Il grafico evidenzia che l'83,8% degli intervistati ritiene opportuno ricordare ai propri figli o nipoti di sottoscrivere un piano di previdenza complementare all'inizio della carriera lavorativa.

• Solo il 16,2% non considera necessaria questa raccomandazione.

• Questo dato suggerisce che la previdenza complementare , pur non essendo universalmente conosciuta e nonostante il livello di risparmio non sia considerevole, è percepita come importante per la sicurezza economica futura.

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